Solve et Coagula

Il progetto fotografico “Solve et coagula” è un viaggio nel tempo che nasce con l’illuminante (ri)scoperta degli archivi fotografici dei beni culturali di Napoli per approdare, dopo una ricerca visiva che mi ha impegnato nel corso degli ultimi 3 anni, ad una personale sperimentazione sul significato e sulla trasformazione del medium fotografico, oltre che sui diversi linguaggi e tecniche fotografiche.

Solve et coagula” è un lavoro in progress, in quanto rappresenta un progetto artistico che può essere esteso a diversi materiali d’archivio, quali diapositive, negativi su lastre e su cellulosa, positivi.

Per questa prima sessione, ho scelto di lavorare esclusivamente sulle diapositive conservate nell’archivio fotografico del Mann – Museo archeologico Nazionale di Napoli.

Tra memoria di un passato analogico e presente digitale, ho cercato di costruire un legame nuovo tra immagini d’archivio e realtà contemporanea, con l’idea di emancipare il materiale fotografico d’archivio dalla consueta funzione di studio e ricerca scientifica ad esso attribuita e di intraprendere un dialogo critico e creativo, aperto a nuove e diverse forme di fruizione e valorizzazione.

Ho dapprima selezionato e poi scansionato ciascuna diapositiva e sono stata subito interessata ed affascinata dall’osservazione dei segni che le sedimentazioni temporali (polvere, graffi, impronte, ecc.) avevano provocato su ogni singola diapositiva. Mi sono accorta che lentamente, ma in maniera inesorabile, il tempo aveva lasciato numerose e sorprendenti testimonianze del suo passaggio, stratificandosi sulle diapositive in modo inatteso e straordinario, creando un’immagine sull’immagine caratterizzata da segni quasi pittorici che avvolgevano le figure in una dimensione irreale e quasi fantastica. Da quel momento, pertanto, ho deciso di interagire diversamente con la diapositiva, dialogando dapprima con l’oggetto fotografia e poi con la sua immagine impressionata, al fine di giungere ad una sintesi visiva e fotografica costituita da entrambi gli oggetti di indagine, resa attraverso la tecnica della sovrimpressione di scansioni digitali.

Contemporaneamente, la meravigliosa moltitudine delle diapositive esaminate mi ha indotto anche ad assecondare la suggestione di una “apparentemente impossibile” visione di insieme che, azzerando i tempi di ricerca e di consultazione tradizionali di un archivio fotografico, fosse in grado di restituire, in un solo momento, la stupefacente totalità delle collezioni delle diapositive del MANN.

Infine, completata l’osservazione e la sperimentazione in archivio, ho deciso di andare a rivedere “dal vivo” alcuni dei capolavori della statuaria classica ed archeologica già indagati attraverso le diapositive, cui ho dedicato una specifica sessione fotografica, utilizzando esclusivamente gli strumenti tecnici della fotografia digitale.

È da queste riflessioni che nasce l’idea di un progetto artistico unico ma distinto in tre momenti, a cui corrispondono rispettivamente tre serie fotografiche autonome ed al contempo collegate le une alle altre, e così intitolate:

  1.  “Resti. Come un’archeologia della fotografia”, costituita da n. 15 fotografie digitali realizzate attraverso la sovrimpressione di scansioni digitali di alcune diapositive raffiguranti la statuaria in marmo del Mann;
  2.  “Collezione d’Archivio”, photocollage digitale che propone, in una visione unica, le collezioni di diapositive del Mann relative alla statuaria in marmo, mosaici, affreschi, gemme preziose e monete. L’opera presenta le diapositive così come conservate in archivio nelle rispettive scatole (classificate e numerate per ordine cronologico e per collezione) che, adagiate su tavolo luminoso e retroilluminate, dapprima singolarmente fotografate e successivamente assemblato in un’unica immagine digitale. “Collezione d’Archivio” viene proposta in mostra in una stampa di grande formato (400 cm x 230,00 cm) che, nel garantire il rispetto delle reali dimensioni delle singole diapositive che la compongono (ciascuna di dimensioni 24×36 mm), permette allo spettatore la visione accurata e definita di ciascuna diapositiva debitamente retroilluminata, oltre ad offrire, se osservata a distanza, una visione d’insieme dell’intera collezione di diapositive azzerando i tempi di ricerca e di consultazione tradizionali dell’archivio fotografico
  3. Hic et nunc”, composta da n. 6 photocollage digitali aventi ad oggetto sculture classiche ed archeologiche.